I grandi interpreti della musica antica protagonisti al Festival di Urbino

I grandi interpreti della musica antica protagonisti al Festival di Urbino

È stata inaugurata sabato 16 luglio la 48° edizione del Festival di Musica Antica di Urbino. I grandi interpreti della musica antica si riuniscono nella città di Raffaello per il festival organizzato dalla FIMA con un fitto calendario e Urbino, città museo e dal 1998 patrimonio dell’umanità, torna protagonista della scena musicale internazionale facendo da sfondo ai concerti del festival e alle lezioni dei corsi di perfezionamento rivolti anche ai più piccoli.

Dieci intensi giorni durante i quali centinaia di musicisti e appassionati giungeranno a Urbino da ogni parte del mondo per frequentare i corsi di canto, musica e danza medievali, rinascimentali e barocchi.
I primi tre concerti della rassegna hanno registrato il sold out al Salone Raffaello.

Questa sera, lunedì 18 luglio alle 21.30, la meravigliosa cornice del Palazzo Ducale ospiterà uno dei concerti di punta del festival: la European Union Baroque Orchestra (EUBO) diretta da Lars Ulrik Mortensen. La EUBO è un organismo promosso dalla Comunità Europea che seleziona e riunisce in progetti semestrali i migliori giovani strumentisti provenienti dai vari paesi, offrendo loro l’opportunità di lavorare coi più affermati specialisti realizzando poi tournée di concerti nei diversi paesi dell’unione. Il concerto dal titolo Händel e i suoi colleghi londinesi impagina musiche di J. E. Galliard, W. Babell, G. Sammartini, F. Geminiani e naturalmente Georg Friedrich Händel. Un programma senza dubbio ‘europeo’, che evidenzia non solo la mobilità dei personaggi dell’epoca, ma anche la circolazione, la diffusione e le contaminazioni degli stili in una Londra ormai divenuta uno delle maggiori capitali europee della musica. Händel, il Sassone, che una volta stabilitosi nella città ne polarizza la vita musicale; gli italiani Sammartini e Geminiani che portano le eredità strumentali del loro paese fin da Corelli; l’inglese Babell, forse allievo dello stesso Händel e infine il tedesco Galliard, entrambi attivi animatori della vita musicale londinese dell’epoca. Il concerto vedrà l’esibizione di due giovani e dotati solisti: Bojan Cicic al violino nel concerto di Geminiani e Jan Van Hoecke al flauto dolce nel concerto di Babel. Martedì 19 luglio alle 21,30 nel Salone Raffaello si esibirà il gruppo Accademia Ottoboni (Manuel Granatiero, traversiere; Helena Zemanova, violino; Ayako Matsunaga, violino; Teresa Ceccato, viola; Marco Ceccato, violoncello) accademia-ottoboni-minicon il programma Be (Classic) or not to be (Classic) che mette a confronto le composizioni per flauto e quartetto d’archi di Mozart e Boccherini. Si tratta di opere scritte negli stessi anni che condividono lo stesso linguaggio solo apparentemente ma che a un ascolto attento e consapevole mostrano la distanza, non solo geografica, che li separa. L’Accademia Ottoboni è un gruppo fondato a Roma nel 2004 specializzato nel repertorio barocco e classico che si è affermato sia in campo concertistico sia in campo discografico, ricevendo diversi premi, tra cui due Diapason d’Or.

Si respirerà un’atmosfera del tutto diversa nel concerto che Evangelina Mascardi (chitarra barocca) e Lincoln Almada (arpa gesuita e percussioni) terranno mercoledì 20 luglio alle 21,30 nel Salone Raffaello. …un solo cammino… è il titolo del programma che comprende danze e improvvisazioni dalla Spagna all’America Latina. I due musicisti ci accompagneranno nell’esplorazione della musica tradizionale del Sudamerica mettendone in rilievo le numerose ascendenze europee risalenti ai secoli dei Conquistadores. Una musica in cui agli elementi autoctoni si fondono e si amalgamano numerosi altri motivi (ritmici e melodici) importati dai conquistatori spagnoli e portoghesi. Ne risultano melodie, armonie e ritmi originali e sorprendenti nei quali la Spagna e il Portogallo cinque-seicenteschi, l’Europa settecentesca, l’Africa degli schiavi, la cultura tradizionale dei Guaranì riversano ciascuno elementi musicali decisamente contrastanti: jácaras spagnole, suites, motivi popolari indios, zarambeques.

Luca Guglielmi suonerà giovedì 21 luglio alle 19,00 nel Salone Raffaello, proponendo un recital di clavicembalo dal titolo Il labirinto armonico d’Arianna. È un confronto dialettico tra due compositori tedeschi: Johann Caspar Ferdinand Fischer e Johann Sebastian Bach. Nel celebre “Necrologio” di J. S. Bach, compilato da suo figlio Carl Philipp Emanuel Bach e da Johann Friedrich Agricola, il celebre clavicembalista Johann Caspar Ferdinand Fischer (Kapellmeister a Baden) è presentato come uno dei compositori “moderni” che più hanno influenzato la formazione dello stile di Bach, insieme ai più “antichi” Frescobaldi e Buxtehude. Di fatto, più che una semplice influenza, si tratta di un vero e proprio riutilizzo di temi, forme e modelli compositivi che Bach ha impiegato per la creazione dei suoi “monumenti musicali” più compiuti come il Clavicembalo ben temperato o le grandi Suites. Giovedì 21 luglio ore 21,30, nel Salone Raffaello, uno dei più grandi virtuosi di liuto oggi esistenti, Paul O’Dette, eseguirà un programma dedicato al periodo d’oro del repertorio per liuto con un programma ambientato nell’Inghilterra elisabettiana che include anche piacevoli ballate tradizionali. Una musica in cui si compenetrano intimamente tutti gli stati d’animo: dalla leggendaria melanconia propria di quest’epoca alla festosità brillante delle danze più trascinanti. Sarà l’arte insuperata di O’ Dette a guidare il pubblico in questo affascinante mondo evocativo di sentimenti contrastanti.

Venerdì 22 luglio alle ore 21,30 presso il Salone Raffaello, Antonio Carrilho (flauto dolce) ed Enrico Baiano (clavicembalo)AntonioCarrilho_TacoVanDerWerf_05a proporranno un recital dedicato al settecento tedesco dal titolo L’autunno del Barocco. Entrambi grandi virtuosi dei loro strumenti, i due concertisti intendono mettere in evidenza in questo recital i mutamenti stilistici avvenuti tra il barocco maturo di Bach e Händel e lo stile galante che si afferma con gli autori successivi, in primo luogo Carl Philipp, figlio affermatissimo del grande di Eisenach. In programma brani di G. Ph. Telemann, J. S. Bach, C. Ph. E. Bach, G. F. Händel. Sabato 23 luglio alle 21,30 nel Salone Raffaello sarà la volta di un giovane gruppo nato in Israele ma formatosi presso la Schola Cantorum di Basilea, l’ensemble Profeti della Quinta con il programma Ego dormio et cor meum vigilat (musiche di L. Luzzaschi, S. Rossi, G. Frescobaldi, O. Harmelin E. Rotem, A. Grandi). L’intero programma del concerto ruota intorno a un prezioso manoscritto del primo ‘600 la cui storia si presenta intrigante ancor prima di ascoltarne la musica: acquistato per caso su una bancarella viennese e in seguito battuto all’asta da Sotheby’s, è successivamente scomparso in mani private, ma non senza essere stato miracolosamente riprodotto in una versione digitale che lo rende disponibile a tutti per lo studio e l’esecuzione. Il mistero del manoscritto è accresciuto dal fatto che l’autore della maggior parte dei brani si cela dietro l’abbreviazione Carlo G.: i testi sono sacri, quasi tutti provenienti dal Cantico dei cantici, la musica è per una o due voci che alternano melodie angeliche a passaggi virtuosistici, accompagnate dall’organo o dal chitarrone. Un concerto che, vissuto idealmente nella sua ambientazione originale, si preannuncia di grande impatto emotivo.
Con il concerto di domenica 24 luglio si darà inizio alla fase del festival che mette in scena la musica prodotta a Urbino stessa. Alle ore 21,30 nel Cortile d’Onore di Palazzo Ducale l’Orchestra FIMA, diretta da Alfredo Bernardini, si esibirà nel concerto che sigla una parte importante del lavoro che si svolge ad Urbino mettendo insieme una vera orchestra barocca, formata dai migliori studenti del corso. In programma musiche di J. F. Fasch, C. Tessarini, F. Geminiani. Il programma di quest’anno vuole in particolare ricordare Carlo Tessarini nel 250° anniversario della morte, importante figura di musicista cosmopolita settecentesco, che nonostante mantenesse molteplici incarichi e rapporti con i principali centri europei, stabilì un duraturo rapporto con Urbino, occupando il posto di maestro di cappella presso la Cattedrale.
Lunedi 25 luglio alle 21,30 nel Salone Raffaello, l’ensemble LaReverdie (Claudia Caffagni, voce, liuto; Livia Caffagni, voce, flauti, viella, Elisabetta de Mircovich, voce, symphonia, viella, Sara Mancuso, arpa, organo portativo, claviciterio), metterà in scena un concerto dal titolo Ars cantus mensurabilis – Il trionfo della polifonia in Francia nel XIII secolo che mostrerà al pubblico il lavoro svolto durante il corso incentrato sulla nascita del canto a più voci. Il concerto sarà corredato da letture tratte da testi dell’epoca medievale che documentano il sorgere di questa pratica così ricca di premesse per lo sviluppo della musica moderna.
Martedi 26 luglio alle ore 21,30, nel Salone Raffaello, l’Ensemble vocale e strumentale FIMA diretto da Alessandro Quarta presenterà il terzo progetto realizzato da docenti e allievi durante il festival, dedicato all’Oratorio romano. Quarta svolge da anni un eccezionale lavoro di ricerca sulle fonti musicali e sulla pratica esecutiva del repertorio sacro del ‘600 romano che a Urbino si trasforma in vero e proprio laboratorio, sede ideale per sperimentare soluzioni vocali e strumentali che sarebbe altrimenti difficile realizzare in altre situazioni.
Lunedì 15 agosto alle 18.30 il festival riprende per una serata e si conclude in bellezza nell’ambito della Festa del Duca, l’evento multicolore che il comune di Urbino organizza ogni anno a metà agosto: una grande fiera, che unisce artigianato, arte, rievocazioni storiche, cucina rinascimentale e molto altro, in cui non poteva mancare la musica del rinascimento.

Del cantar capituli e sonecti per l’illustre corte d’Urbino

Programma

Concerto Narrato
I più celebri brani del quattrocento urbinate e le cronache in rima – cantate – di Giovanni Santi da Urbino Ser Gaugello da Pergola, Antonio Nuti da Mercatello, Angelo Galli da Urbino.

Interpreti
Ensemble BELLA GERIT
Simone Sorini, Cantore al liuto – direzione, voce narrante, canto, liuto, ribeca
Claudia Viviani – canto, salterio, arpa, percussioni
Daniele Bernardini – flauti rinascimentali, flauto con tamburo, cornamusa
Gianni La Marca – viola
Info: www.fima-online.org

DB