?To Rome with love ?

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La pioggia battente non ha rovinato la bella kermesse cinematografica che si è svolta oggi a Roma al Cinema Embassy, tra applausi e risate nel corso della proiezione in anteprima mondiale per stampa e critici, di ‘To Rome with love’ , il nuovo film con cui Woody Allen, dopo la brillante commedia romantica Midnight in Paris, ha deciso di omaggiare la Capitale.

Dopo Barcellona e Parigi il genio del regista newyorkese approda nella Città Eterna con un nutrito cast di tutto rispetto popolato da celebri nomi: Alec Baldwin, Penelope Cruz, Judy Davis e Jesse Eisenberg ma anche gli italiani Roberto Benigni, Alessandra Mastronardi, Antonio Albanese, Ornella Muti, Riccardo Scamarcio.
Il suggestivo palcoscenico della Capitale costituisce il raffinato tessuto su cui il regista cuce le storie che compongono la trama del film: quella di un noto architetto americano che rivive la sua gioventù, quella di un borghese romano qualunque che, all’improvviso, si trova ad essere la massima celebrità di Roma, l’esperienza di una giovane coppia di provincia e la vicenda di un regista americano di Opera lirica che tenta di “consacrare” al palcoscenico un impresario di pompe funebri cantante.

«Per un regista girare in una città come Roma è un dono: non c’è nessuna città così, neanche in Europa, e per noi americani rappresenta un luogo assolutamente esotico, dai colori al modo di vivere. Tutti gli americani hanno un enorme legame con l’Italia, per il suo contributo alla cultura: è un posto dove ci si gode la vita, un Paese che rappresenta tutto ciò che di positivo c’è nella vita» ha detto Allen. Ed a chi pensa che la prossima tappa di questo tour cinematografico vedrà protagonista Copenhagen, il regista risponde con una secca smentita.

Il film arriverà nelle sale italiane il 20 aprile, distribuito da Medusa in 600 copie. Intanto stasera la kermesse si sposterà all’ Auditorium Parco della Musica e gli incassi dell’anteprima (i biglietti, comprati in gran parte da vip, costano 100 euro ciascuno) saranno devoluti in beneficenza alla Società italiana per l’Amiloidosi.

di Samantha De Martin