Fatta l'Italia vestiamo gli italiani

Fatta l'Italia vestiamo gli italiani

Una occasione per celebrare le centocinquanta candeline dell’unità nazionale attraverso le creazioni di stilisti dalla fama mondiale, che hanno reso l’Italia la patria per eccellenza dell’eleganza e della maestria sartoriale.

L ‘iniziativa rientra in Esperienza Italia, il lungo appuntamento che Torino e il Piemonte hanno dedicato all’Italia e alle sue eccellenze nel corso del 2011. Il racconto, che svela, abito dopo abito, uno squarcio di storia e di speranze nostrane è curato dalla costumista Gabriella Pescucci, vincitrice di un premio Oscar e sette Nastri d’Argento, e da Franca Sozzani,direttore di Vogue Italia, con la consulenza di Dino Trappetti.

Si tratta di un’imperdibile ed inedita esposizione dello stile nazionale che, attraverso un originale percorso tra storia e attualità, cinema e letteratura, presenta oltre duecento abiti inediti, appartenenti alla Fondazione Tirelli Trappetti di Roma, nonché a noti musei e collezionisti privati. Tra le opere esposte, il vestito appartenuto alla contessa di Castiglione e quello indossato dalla regina Margherita; oltre che agli abiti di scena dell’attrice di teatro Eleonora Duse e della soprano Lina Cavalieri. Tra le creazioni presenti, il pubblico potrà ammirare anche gli splendidi abiti di alcuni dei film più famosi della storia cinematografica italiana, come quello indossato da Claudia Cardinale ne Il Gattopardo, o quello di Silvana Mangano in Morte a Venezia. Non mancano, naturalmente, le grandi firme che ancora oggi popolano le passerelle di tutto il mondo, da Armani a Valentino, da Missoni a Krizia.

Così dal vestito di velluto nero del 1867, appartenuto alla contessa di Castiglione, quando solo la moda francese dettava le regole in un mercato della moda ancora allo stato embrionale, fino alle creazioni di Prada e Fendi, ogni capo, con i suoi colori e linee morbide tipiche della tradizione Made in Italy, descrive un’emozione, un’atmosfera, una storia che è la stessa che si legge sui libri di scuola, ma che qui si può toccare con mano, guardare nei minimi dettagli. E anche odorare, se si pensa che l’allestimento della mostra è arricchito da un originale percorso olfattivo, ideato dall’imprenditrice torinese Laura Tonatto, che ha abbinato agli abiti esposti una molecola di profumo brevettata.

Risalgono al 1867 i primi tentativi di imporsi sull’egemonia francese nel campo della moda, che diventasse autonoma rispetto ai dettami dei maestri d’oltralpe e interpretasse il sentimento tutto nuovo della Nazione appena nata. Un sentimento di rivincita e di ricerca della propria identità, che anche Mussolini, negli anni del regime, cercò di cavalcare, affermando la necessità della nascita di una moda tutta italiana. Tra i primi a interpretare le istanze del nuovo Stato ci fu Salvatore Ferragamo, che nel 1939 cominciò a confezionare calzature con materiali inconsueti come sughero, paglia e rafia, al posto del più comune cuoio. Da allora è storia: attrici di fama mondiale sbarcarono a Roma nell’immediato dopoguerra e apprezzarono la maestria dei sarti italiani, come Gattinoni e Roberto Capucci, rendendoli famosi in ogni angolo del pianeta. Nel 1951 Giovanni Battista Giorgini organizzò a Firenze, nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, la prima sfilata collettiva di moda italiana. Anche se la vera ascesa del Made in Italy si ebbe solo nel 1971, quando Albini scelse Milano come palcoscenico delle sue opere, rendendola città dell’industria e del design, oltre che trampolino di lancio degli allora esordienti Krizia, Missoni, Versace e Valentino.

“Abbiamo scelto gli abiti più rappresentativi- ha affermato Gabriella Pascucci, una delle curatrici della mostra- anche se non è stato facile. Li ho guardati e riguardati almeno una ventina di volte, esaminandoli, riconsiderandoli ed eventualmente sostituendoli”. Insieme a lei, Michele De Lucchi ha curato lo spettacolare allestimento negli scenografici ambienti della reggia sabauda, il quinto sito culturale più visitato in Italia negli ultimi anni. Si tratta di una magica combinazione di specchi che elimina la distanza con gli abiti, in modo da far vivere ai visitatori un’esperienza completa, come parte della scena e della storia rappresentata.

di Ida Artiaco

Dove Come Quando

Moda in Italia 150 anni di eleganza

Sala delle Arti – Reggia di Venaria,
Fino all’8 gennaio 2011.
Orari: tutti i giorni, tranne il lunedì dalle 9 alle 18,
fino alle 20 il sabato e la domenica.
Biglietto: intero 12 euro, ridotto 8 euro.
Per informazioni: 011. 4992333