Storia del cuoio. Storia di Herm s.

Storia del cuoio. Storia di Herm s.

Il cuore di Hermès ha l’odore del cuoio. Il profumo, la consistenza, la morbidezza e la luminosità emanati dalle creazioni della maison combaciano con le qualità di quella pelle tanto pregiata quanto elegante.

La storia di Hèrmes si intreccia con la lavorazione del cuoio: sei generazioni di artigiani hanno accarezzato, curato e levigato con attenzione e passione le pelli migliori. Le hanno scelte, accudite e lavorate, per poi trasformarle in quelle creazioni splendide che hanno rappresentato l’anima di Hermès. Nel 1837 Hèrmes ha amato il cuoio e l’ha fatto suo: la delicatezza, l’odore caldo, la qualità del materiale si ritrovano nei suoi oltre 170 anni di storia, nelle borse e valige, negli accessori e negli abiti che la maison ha donato ai suoi clienti. Per loro gli artisti di Hermès hanno creato pezzi unici che sanno di vita e passato.

Della materia prima che ha reso pulsante il cuore della celebre casa di moda parigina, di quanto questa abbia rappresentato l’anima delle collezioni e del perché sei generazioni abbiano fatto del cuoio la ragion d’essere di Hermès, si racconta nella mostra Essenza del cuoio, esposizione che sarà possibile ammirare a Roma fino al prossimo 2 ottobre presso il Chiostro del Bramante. Un viaggio trascinante all’interno della maison, per scoprire la passione che ha unito la pelle, Thierry Hermès e la storia che l’ha succeduto.

Nella suggestiva location romana, resa ancor più impeccabile dall’architetto-scenografa Alexandra Plat, ogni ambiente si trasforma in un baule ricco di ricordi, ma anche di progetti futuri. Attraversando il Chiostro si arriva alla biblioteca delle pelli, una stanza delle meraviglie più che un magazzino del cuoio: qui i più bei pellami del mondo sono ordinati, classificati, in attesa della loro magica trasformazione. Nella “réserve à cuir” si susseguono le pelli e i loro nomi: lucertola blu zaffiro, vitello Togo verde anice, velluto Doblis grigio tortora, agnello rosso Hermès e struzzo ebano. Appellativi che si succedono l’un l’altro creando una sorta di poesia, la stessa che si ritrova nell’atelier dell’artigiano: qui gli attrezzi del mestiere, basta guardarli che pare di sentire il rumore che producono. Entrando in questo secondo ambiente si respira l’aria della creazione, perché è qui che la perfezione prende forma.

La mostra di Hermès – e per Hermès – racconta anche i particolari che hanno fatto la differenza nelle creazioni, come le chiusure delle borse, a cui è dedicato uno spazio all’interno dei saloni. Ma si parla anche dello “spirito nomade” che contraddistingue ogni viaggiatore, uno spirito che comunque non si trasforma mai in inadeguatezza se con sé si ha quel bagaglio perfetto: capiente, resistente, dallo stile mai scontato. Quel bagaglio – più simile ad un amico, ad custode dei propri segreti – che non può che essere Hermès.

E poi, attraversando i saloni del Bramante, si entra nell’universo della piccola pelletteria, in quello dei segnatempo e dell’equitazione. Filo conduttore di questi ambienti, apparentemente così distanti e inconciliabili, sempre lui: il cuoio. Ed è la pelle, naturalmente, ad aver aiutato la creatività dei maestri Hermès nella creazione delle borse, quelle indimenticabili, quelle leggendarie che hanno segnato la maison. Basta dire Kelly e nel pensiero si insinua in maniera fulminante l’immagine della borsa che, seppur già adulta, divenne famosa perché a impugnarla fu la principessa Grace, Kelly per l’appunto. Così come pronunciando Birkin appare davanti a noi quella spaziosa, robusta e confortevole borsa che – appositamente, e casualmente, creata da Jean Louis Dumas per Jane Birkin – rappresenta oggi il desiderio di ogni donna. E poi Plume, Bolide, Sac a dépéches, Verrou e Trim, Constance e Évelyne, Picotin Lock, Paris-Bombay, Lindy e Jyspiere: borse splendide nelle pelli, ingegnose nelle chiusure, minuziose nei dettagli.

Nella mostra Essenza del cuoio undici ambienti presenteranno la casa di moda parigina e le sue creazioni, ambienti dal forte impatto visivo in cui supporti artistici e video interattivi renderanno ancor più singolare il percorso espositivo. Suoni, immagini e luci valorizzeranno la bellezza degli oggetti esposti. Tutti in cuoio. Tutti Hermès.

di Elisa Rodi