Hotel…firmati

Hotel…firmati

Tutto è cominciato con gli abiti. Poi il settore si è esteso a vista d’occhio. Borse, occhiali, scarpe, profumi, orologi e cosmetici… tantissimi accessori hanno avuto la firma di una griffe prestigiosa e hanno cominciato a far tendenza tra i personaggi del jet del set internazionale.

E così è nata l’idea. Il marchio delle più importanti case di moda si è impossessato di un’altra nicchia di mercato: quella dei grandi alberghi extra lusso. La prima a lanciare sul mercato una struttura è stata Krizia , con l’apertura del K-Club, uno splendido resort nel mar dei Caraibi, sulla spiaggia di Palmetto nell’isola di Barbuda. Originariamente era stato pensato come un “buon retiro” per la stilista ed i suoi amici, ma in poco tempo si è trasformato in una delle mete più esclusive per le vacanze.

Da allora è stata una reazione a catena, una corsa all’albergo griffato tra le principali stelle della moda made in Italy. Già nel 1994 l’imprenditore padovano Renzo Rosso, propritario del marchio Diesel, ha aperto al mercato con il suo “Pelican Hotel” a Miami.

Al numero 826 di Ocean Drive, al centro del Deco District ha fatto ristrutturare completamente un edificio anni cinquanta, trasformandolo in un luogo d’avanguardia, quasi kitch per quanto eccentrico e stravagante, in perfetta sintonia sia con l’atmosfera vacanziera di South Beach che con l’immagine ironica e surreale del suo brand. Un risultato unico, un albergo con venticinque stanze una diversa dell’altra, pensate con oggetti e mobili vintage e realizzate con disegni e arredi che ricordano un piccolo set cinematografico in stile art deco. Ciascuna stanza ha un suo nome, una sua vita. La più gettonata, incredibile ma vero, è quella dedicata al “miglior bordello”, una vera alcova creata con pareti rosso passione e mobili rubati da antichi buduoir.

In poco tempo il Pelican è divenuto un vero simbolo “cool” di Miami, frequentato dalle celebrità della moda, della musica e del cinema.

Johnny Deep, Antonio Banderas, Cameron Diaz, sono solo alcuni nomi dei vip che vi soggiornano spesso e che hanno perso la testa per la cucina dello chef italiano Stefano Zen, da anni alla guida del Pelican Caffè, il ristorante adiacente all’ingresso dell’hotel.

Versace ha seguito l’esempio di Renzo Rosso aprendo i battenti dell’Hotel Palazzo Versace. La struttura, progettata dall’architetto austriaco Abedian, è un lussuosissimo hotelche riflette lo stile ardito, l’eleganza la sontuosità ed il senso di bellezza propria del marchio Versace.

205 stanze con annesse ville, suites esclusive per soddisfare le esigenze dei clienti più esigenti, che possono bearsi dello spettacolare paesaggio naturale delle sabbie bianche del sud del Pacifico e della foresta subtropicale dell’ambita Gold Coast australiana. Un edificio che riecheggia la grandezza dei grandi palazzi europei.

Un insieme di eleganza e magnificenza che strizza l’occhio a stili diversi, dal barocco al neoclassico.

Soffitti decorati, disegni ornamentali sui pavimenti, colonne istoriate, mosaici e marmi raffinati, niente è affidato al caso. La tappezzeria e i complementi di arredo sono stati studiati per far rivivere l’atmosfera di opulenza propria sia delle case di famiglia che delle boutiques. Donatella Versace ha scelto mobili in parte provenienti dalla già esistente Versace Home Collection e in parte creati appositamente per l’hotel.

Anche Bulgari non è rimasto insensibile al fascino degli hotel a cinque stelle. Recentemente è stata creata una join venture con la Luxury Group della Marriot International che ha dato alla luce il primo Bulgari Hotel & Resorts. Altri alberghi col marchio della celebre Maison stanno sorgendo nelle principali capitali. Roma, Londra, Parigi, New York, Miami, presto saranno accomunate da grand hotel che, secondo l’idea di Francesco Trapani, Amministratore Delegato di Bulgari, rafforzeranno il marchio diffondendo l’inconfondibile stile made in Italy.

All’appello non poteva mancare il Giappone. A fine novembre è stata inaugurata la nuova Bulgari Tower nel quartiere Ginza a Tokyo. Le forme ricordano uno scrigno di gioielli, le dimensioni sono decisamente extra large con 56 metri d’altezza e 13 di facciata. Ogni piano ha una funzione esclusiva: il primo ospita le collezioni di gioielleria ed orologi; il secondo accessori, occhiali, piccola pelletteria, cravatte; il terzo le collezioni di anelli di fidanzamento ed alcune sale vip, riservate solo agli acquirenti più importanti.

Made in Italy sono anche il ristorante ed il lounge bar, progettati dallo Studio Antonio Citterio, che gioca sul contrasto tra materiali scuri e la luce di una vetrata di oltre nove metri.

Bulgari però non si è fermato ai grandi alberghi. Il celebre brand ha esordito anche nella caffetteria creando il Bulgari Caffè all’interno del Twin Store Bulgari nel quartiere esclusivo di Omotesando. Una sala super chic dal gusto tipicamente italiano per gustare una cioccolata o un aperitivo nel perfetto stile milanese. Una ventata di stile e novità nel tradizionale panorama delle sale da tè giapponesi. É solo l’inizio, presto le grandi torri con griffe firmeranno i posti esclusivi di tutte le principali metropoli del globo.

Walter Astori

(Nella foto Palazzo Versace)