Zellweger: ritratto di un'anti-diva

Zellweger: ritratto di un'anti-diva

Il suo collega, amico e vicino di casa Jerry Seinfield la definisce “un’attrice grandiosa e una donna estremamente divertente”. Il suo biglietto da visita è un amore smodato per le sfide, tanto che quando pronuncia la parola “challenge” s’infiamma all’improvviso, abbassa il tono, e la sua voce, solitamente acuta, si fa più calda e vellutata. Poi punta gli occhi addosso al suo interlocutore di turno, per convincere anche i più increduli della sincerità di affermazioni genuine come “poter recitare è una grande opportunità”. Incontrandola, si ha l’impressione di avere di fronte un potente mix di freschezza e buonumore, semplicità e senso dell’umorismo. Probabilmente è questo il segreto del successo di una delle attrici più richieste di Hollywood: unire una grinta energica ad una sobrietà caratteriale difficile da riscontrare fra le sue colleghe. A parte qualche risata scomposta qua e là, di fronte alle domande Renée si fa umile, attenta, concentrata.

Abbassa la voce e sussurra le sue piccole verità, senza certezze assolute o (s)manie da diva.

Si presenta all’intervista con un vestitino verde ordinario, ordina un caffè e, quasi per giustificarsi, esclama “it’s freezing here!”, poi si lamenta dei tacchi troppo alti e, alla fine di ogni domanda, ringrazia con quegli occhi che non smettono mai di brillare.

Sul grande schermo ha interpretato diverse tipologie di donna: dall’imbranata pasticciona Bridget Jones alla diabolica femme fatale in “Chicago”. In attesa di vederla in “Leatherheads”, può raccontarci com’è stato prestar voce a Vanessa, la fioraia sui generis che si schiera dalla parte delle api, e della giustizia, in “Bee Movie”?

Vanessa è un personaggio insolito. Dolce e divertente proprio come il film in sé, ma anche ottimista, calorosa, socievole, eccentrica e un po’ pazza. Insomma, un tipo alternativo e decisamente poco casalingo, non vedevo l’ora di entrare in sala di registrazione per dire le battute e farla vivere! (ride allegramente, n.d.R.). E’ la perfetta icona del mondo dell’animazione, dove tutto è possibile.

In quale dei ruoli in cui si è cimentata nel corso della sua carriera si è ritrovata maggiormente? In altri termini, Renée Zellweger ha un suo personaggio preferito, a cui è particolarmente affezionata?

E’ molto difficile per me dirlo. Per conquistarmi, un ruolo deve rappresentare una sfida: più è difficile, più richiede impegno per interpretarlo, più mi piace. E poi cerco sempre qualcosa che mi soddisfi anche come appassionata di cinema e che, soprattutto, sento valga davvero la pena di realizzare. Prima di accettare leggo sempre i copioni e quando mi accorgo che si tratta di un ruolo diverso, che avverto come necessario, allora so che devo farlo. Finora sono stata molto fortunata, tanto che trovo davvero impossibile dire quale personaggio preferisco. Ognuno di quelli a cui mi sono dedicata finora, rispecchia, per una ragione o per un’altra, qualcosa che ho dentro, che ho vissuto in prima persona, e da cui ho ricevuto in cambio un grande arricchimento.

Quindi per lei recitare equivale a mettersi alla prova, a sfidarsi di continuo?

Proprio così, mi sembra grandioso lavorare ogni volta ad una nuova sfida, provare qualcosa di diverso. Per questo ringrazio ancora di essere stata coinvolta in “Bee Movie”: oltre a rivelarsi creativamente stimolante, mi ha permesso di esprimermi in modo nuovo. E’ stata un’esperienza unica, che rifarei subito.

Ne parla con un insolito entusiasmo, come se invece di aver preso parte ad un progetto di lavoro fosse stata per anni a divertirsi con gli amici… merito del suo vicino di casa Jerry Seinfield, per caso?

In un certo senso è proprio come se avessi avuto la possibilità di passare del tempo fra amici, in effetti! Il film ha richiesto una lavorazione di quattro anni, ricordo che durante la settimana lavoravo per film ‘tradizionali’, poi durante il weekend mi tuffavo in quest’esperienza completamente altra, divertente e diversa al tempo stesso, dove, oltre a ridere tanto e di gusto, potevo giocare con il mio personaggio, improvvisare, provare… un esercizio eccellente per un’attrice. E poi sì, era bello lavorare con Jerry, un vero catalizzatore creativo, capace di rendere tutto più comico e piacevole. Ha avuto un’idea straordinaria, è anche grazie a lui se quel film è ricco di temi come il non conformismo, l’ambientalismo, la lotta all’individualismo e il senso civico della responsabilità sociale.

A questo punto, può svelarci quali sono i cartoni animati preferiti da Renèe Zellweger e, in seconda battuta, che rapporto ha con le api, laddove la sua Vanessa sembra aver un debole più che affettuoso per l’ape Barry?

Certo: dico subito che i cartoni mi piacciono tutti. Quand’ero piccola non mi lasciavano vedere molto la televisione, ma ricordo che andavo pazza per “Be-Beep”. Ancora adesso amo guardare una tv via cavo che proietta cartoon umoristici irresistibili. E poi, confesso, adoro “I Simpson”, trovo che abbiano innalzato moltissimo il livello televisivo, dando una ventata d’aria fresca.

Per quanto riguarda le api, intanto ci tengo a dire che non ho mai fatto nessun tipo di parallelo fra un rapporto che potrebbe esserci con un uomo e quello con un’ape! Anzi, neanche la mia Vanessa ha mai avuto una cotta per Barry, abbiamo cercato di smorzare i toni, sarebbe stato un rapporto del tutto inadeguato, in realtà c’è solo una buona amicizia. Sul mio rapporto personale con le api… beh, io sto attenta a non litigarci e a rispettare il loro spazio, facendomi sempre i fatti miei. E devo dire che loro fanno altrettanto!

C.S.

(nella foto Renee Zeelweger)